Cappotto Sismico: cos'è e come si realizza.

Cappotto Sismico: cos'è e come si realizza.

cappotto sismico cos'è e come si realizza

Cappotto Sismico: cos'è e come si realizza.

Edile Cona Michele

27/02/2023

Il cappotto sismico è un'innovazione ingegneristica progettata per migliorare la resistenza sismica di un edificio e proteggere gli occupanti durante un terremoto. Esso viene applicato come un sistema di rivestimento delle facciate esterne e riesce a combinare le funzionalità di un sistema di isolamento termico, con la sicurezza sismica, offrendo molteplici vantaggi. Si tratta infatti di un cappotto termico “speciale” con funzionalità aggiuntive. Ma quali sono queste funzioni e come viene realizzato?

I materiali utilizzati e le tecnologie impiegate per realizzare il cappotto sismico possono essere differenti, ma in generale si tratta di applicare all’edificio una nuova pelle sismo-resistente. Dal punto di vista compositivo un cappotto sismico è formato da un cassero a perdere posato in aderenza all'edificio. Il cassero è un materiale isolante che presenta una cavità centrale riempita con getto di calcestruzzo, che fa da cuore della parete sismo-resistente. I materiali utilizzati per realizzare il cassero isolante possono essere diversi, ma devono essere resistenti e durevoli come la lana di roccia o di vetro, il sughero compresso o il polistirene estruso. Infine, come i normali cappotti termici, anche il cappotto sismico può essere rifinito esternamente con intonaco a vista, oppure rivestito con grès, mattoni facciavista, pietra ricostruita e perfino pietra naturale.

La progettazione del cappotto sismico deve essere fatta in modo attento prima dell’inizio dei lavori, stabilendo con precisione tutti gli aspetti dimensionali, il posizionamento degli ancoraggi e la tipologia di materiali isolanti da utilizzare. Il cappotto sismico viene progettato per ogni singolo edificio in maniera individuale, sulla base dei rilievi effettuati e dei calcoli forniti dai progettisti strutturali e dai termotecnici.

ll tema in questione, da ormai qualche anno, rappresenta un argomento molto caldo in edilizia. C’è da ricordare infatti che, la maggior parte degli edifici italiani ad uso residenziale, circa il 77%, è stato realizzato prima del 1981, quando solo il 25% circa del territorio era classificato come sismico. Questo comporta che gli edifici realizzati in zone all’epoca classificate come “non sismiche” presentino un rilevante deficit di protezione nei confronti dei terremoti. Per questo motivo, oltre alla realizzazione di cappotti sismici in edifici in costruzione, si parla spesso di interventi di adeguamento sismico, ovvero di messa in sicurezza antisismica attraverso la realizzazione di cappotti sismici. Tale soluzione è perfetta anche per questi interventi in quanto è personalizzabile, in termine di materiali, spessori, costi e la sua posa può essere localizzata, applicando dei singoli setti antisismici, oppure estesa a tutto l’edificio.
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